23-06-2024 03:21

Il vero occhio sul volley dilettantistico locale

ROMANENGO (CR). Curiosità ed aneddoti raccontati da chi racconta solitamente le partite per cinque salti di categoria con squadre diverse

 

Le istantanee delle cinque promozioni


Il pallone cade per terra, un rumore sordo poi il boato delle urla di gioia, che sia in un palazzetto di Serie A gremito di persone o in una palestra di provincia, giocatrici, staff e dirigenti che si uniscono in un grande abbraccio, l’abbraccio che sancisce il raggiungimento di un grande traguardo, dalla vittoria di una Champions League alla promozione dalla Terza alla Seconda divisione. In questo momento di gioia collettiva c’è sempre una sola persona che rimane esterna ai festeggiamenti, ma che dentro di sé esplode di felicità mentre porta a termine il suo lavoro: l’addetto stampa.

L’addetto stampa è quella persona che quei festeggiamenti li deve raccontare, trasmettendo la propria soddisfazione attraverso le parole che scrive sui comunicati che vengono pubblicati sui social e inviati a tante testate giornalistiche. Un addetto stampa che di questi momenti ne ha passati tanti è il nostro direttore, Francesco Jacini, che, dal 2007 al 2024, ha vissuto la sua quinta promozione, questa volta in B1 con la Pallavolo San Giorgio Piacentino, sabato 8 giugno nella sfida contro Damaso. 

Francesco da Romanengo, paese in provincia di Cremona, per tutti Jacio, è un giornalista tutto cuore, passione ed emozione, uno di quelli che in quello che fa ci mette sé stesso e forse anche di più (forse troppo ma non gli interessa); un amore viscerale per la musica Heavy Metal, per Roma e la Roma, per la pallavolo ed il calcio dilettantistico (ma questa è un'altra storia) e per i rapporti umani che lo portano ad essere l’amico fidato di tanti addetti ai lavori, fortunatamente me compreso. 

Jacio, quando è caduto quell’ultima o pallone, quali sono stati i tuoi primi pensieri?

"Ce l'abbiamo fatta. Il traguardo, la meta è stata raggiunta ed i sogni di un lavoro oscuro, non sempre compreso purtroppo, durato una stagione spesso infinita, si sono materializzati nella felice realtà del salto di categoria… l'arrivo alla terra promessa di Mosè, la scoperta di Cristoforo Colombo dell’America oppure lo sbarco sulla luna di Neil Armstrong o Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio".

Gestire comunicativamente una stagione così, che porta alla promozione, deve dare tante soddisfazioni. Quali sono state le maggiori?

"La pressione maggiore è nel finale di stagione quando si gioca o la partita che vale la promozione oppure i play off, come nel caso tra la Sangio e San Damaso. Le soddisfazioni maggiori sono da una parte il fatto che le testate giornalistiche danno ampio risalto all'evento e dall’altra che l'addetto stampa da un contributo fondamentale alla visibilità del lavoro della squadra, staff, società e, soprattutto, sponsor senza dimenticare il vedere la gioia di chi ha seguito la squadra che siano tifosi, famigliari o amici". 

Di promozioni tu ne hai vissute tante, ben cinque! Proviamo a fare un gioco…definiscile ognuna con una parola e poi descrivici i momenti migliori…

"Bella domanda. Mi sono fatto trovare nel posto giusto al momento giusto e con chi volevo. Ostiano nel 2007 dalla B1 alla A2  la più voluta perchè la squadra doveva migliorare il risultato della stagione precedente vista la sconfitta in finale per salire in A2. Reima Crema nel 2012 dalla B2 alla B1 maschile, la più sofferta, la squadra era stata allestita per vincere il campionato:  per due/terzi del campionato è andato tutto bene poi abbiamo rischiato di perdere il primato nel rush conclusivo ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Quella di Brescia nel 2017 è stata la più inattesa, ovvero la squadra era buona ma c'erano formazioni più attrezzate a livello di organico per salire così alla quinta giornata eravamo decimi. Nei momenti difficili l'ambiente si è compattato ed ha centrato la grande impresa. Esperia nel 2019 la più lunga. Si era a giugno inoltrato a giocare l’unica in trasferta al PalaAnderlini a Modena. L'ultima con San Giorgio direi meravigliosa, un gruppo giovane molto unito, uno staff ed un ambiente che ha creduto in quello che poteva sembrare impossibile. I momenti che ricorderò sono i match point, di tanto intanto li rivedo come un vecchio film alla tv e mi commuovo ancora: l'attacco out di Mariana Conde ad Ostiano nel finale contro Parma,  il punto di Pietro Faccioli a Crema, Francesca Villani che mette segno il match point Ravenna, Giulia Decordi, se non sbaglio, ed infine, l'ultimo quello di Chiara Marinucci. Chiudo dicendo che tante persone del passato, tra atleti e atlete e dirigenti, le sento ancora spesso, quando si può, e le rivedo sempre volentieri nei palazzetti".

Ogni stagione è diversa, questo lo sappiamo bene, ma sicuramente anche Francesco sarà cambiato, guidato dalle sue esperienze, formato dalle conoscenze…chi era Jacio nel 2007 e chi è oggi?

"Nel 2007 pesavo trenta chili di meno, avevo più capelli in testa e meno problemi lavorativi. Continuare a conoscere persone e fare esperienze, se pure spesso nel territorio cremasco, mi è servito a maturare ma l'esperienza nel bresciano prima e nel piacentino ora mi ha forgiato caratterialmente, cercando di trovare sempre il lato positivo e la storia da raccontare. Oggi sono più riflessivo anche se di pazienza ne ho sempre poca, anche per l'età, e più metodico nel lavoro. Nel corso di questi anni il confronto con giornalisti e colleghi è servito per crescere e migliorare in un ruolo che tanti anni fa era marginale ma che, con l'avvento dei social network, ha preso sempre più importanza. E’ proprio per questo che il ruolo dell'addetto stampa va valorizzato come merita, cioè una parte integrante dello staff, anche se purtroppo a volte così non è".

Lo si dice sempre, vincere aiuta a vincere e soprattutto aiuta a mantenere il morale alto. Cosa ti aspetti dalla prossima stagione ma soprattutto cosa ti aspetti da te stesso e quali sono i tuoi obiettivi? 

"Chiusi gli ultimi comunicati stampa celebrativi, resto in attesa delle novità per la prossima stagione. Mi auguro che con la Pallavolo San Giorgio il campionato di B1 sia avvincente e sportivamente formativo per tutti, soprattutto il confronto con tante realtà che da anni militano in questa categoria. Ho sempre paragonato questa società al villaggio di Asterix contro le legioni di Giulio Cesare, pochi, uniti e che vendono cara la pelle. Rispetto per tutti e paura di nessuno".

Tra le tante soddisfazioni che hai avuto, c’è sicuramente Baloo Volley…la tua creazione. Raccontaci com’è nato.

"E' nata nel 2015 come spin off di Baloo Calcio. L'idea, poi condivisa dagli amici Vincenzo Clemente e Fabio Faciocchi, era quella di dare visibilità al volley cremasco e cremonese, in generale della pallavolo locale, sempre florido e ricco di passione, sulla spinta dello scudetto di Casalmaggiore. Con il tempo siamo diventati, grazie alla collaborazione preziosa di tante persone come Davide Moroni, Maurizio Molaschi, Linda Stevanato, Roberto Mulere, Sara Angelini, Lisa Cheli, Cristina Vinciarelli e Manuel Bongiovanni un punto di riferimento non solo territorio cremasco e cremonese ma in tutta Italia e questo mi ha fatto piacere, la continua crescita sui social lo dimostra. Concludendo, a marzo siamo usciti con la nuova grafica per rendere migliore il lavoro che Baloo Volley fa quotidianamente dando visibilità alla pallavolo locale e non, lo sport che alla fine amiamo più di tutti".

 


Servizio a cura di Manuel Bongiovanni

 

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