20-05-2024 11:49

Il vero occhio sul volley dilettantistico locale

CREMA (CR). Per diciotto anni l'opposta cremasca è stata per anni il simbolo ed il volto pulito della pallavolo cremasca, vivendo in quasi due decadi l'evoluzione della disciplina da protagonista

Nadia Marchesetti in azione e con Alessandra Mombelli 'rivale' di tante sfide


Dall'esordio giovanissima con la maglia del Crema Volley, nel 1993, con il passare delle stagioni Nadia Marchesetti, residente in città nel quartiere di Santa Maria della Croce, è diventata il punto di riferimento per compagne di squadra e società ed anche di tifosi ed appassionati, negli anni gloriosi del sodalizio violarosa in serie B1 e B2 a cavallo tra gli anni novanta e duemila. L'epoca eroica che ha anticipato la 'belle epoque' che ha portato la squadra della città in serie A2 e per qualche mese aver affrontato i grandi del volley italiano. Tuttavia questa è un'altra storia che racconteremo.

Nel 2002 il trasferimento all'Esperia Cremona per tre stagioni tra B1 e B2, il ritorno nel Cremasco con la maglia del Volley Pianengo, allora neopromossa in B2 (2005), chiudendo la carriera con la Golden Volley, la squadra sorta dalla sinergia tra Pianengo ed Atalantina (la formazione del quartiere di Santa Maria).

Nonostante abbia appeso le ginocchiere al chiodo da tredici anni, Nadia che nonostante abbia superato i quarant'anni da qualche primavera non ha perso bellezza e fascino. Mamma di due figli, Mattia e Francesco, iscritto ai corsi della BCO Crema (che voglia intraprendere a modo suo il percorso sportivo materno?), guarda sempre con attenzione all'evolversi del movimento pallavolistico del territorio cremasco e traccia un suo bilancio della carriera.

In un periodo, i ruggenti anni novanta dove il volley stava volando sulle ali dell'entusiasmo della Generazioni dei Fenomeni di Julio Velasco, nel quale il ruolo del libero non esisteva, ogni giocatrice era in grado di svolgere correttamente i fondamentali, centrali comprese, Nadia era un'opposta atipica per l'epoca, in quello che poi è è stato ribattezzato 'opposta con licenza di ricevere". "Sono nata come di opposta ma tutti i tecnici mi hanno sempre fatto ricevere ed in quel ruolo sono riuscita ad esprimermi al meglio, tant'è che a fine carriera ho giocato anche da libero".


Crema Volley, 2001/2002

 

Ciao Nadia quali sono state le tue maggiori soddisfazioni da giocatrice?

"Sicuramente aver vinto alcuni campionati ma anche aver creato amicizie che durano tuttora. Non è sempre stato facile perché prima studiavo e giocavo, all'inizio facevo panchina in B e poi giocavo in D e la domenica mattina in Under 18, poi sono andata a lavorare e sono sempre riuscita a far coincidere tutto. Serve passione ed impegno per quello che si fa e giocare a pallavolo mi ha formato il carattere, negli anni sono diventata più grintosa anche nella vita".

Cosa è cambiato nel volley rispetto ai tuoi tempi?

"Sono cambiate tante cos, a livello tecnico, agonistico e tattico. Il livello in certe categorie si è abbassato, adesso conta molto di più il fisico, esempio, sono alta 180 centimetri e quando ho iniziato ero una delle giocatrici più alte, quando ho smesso ero una delle più basse. Ora conta di più il fisico della tecnica e, mi spiace dirlo, ma spesso manca lo spirito di sacrificio che avevano noi".

Cosa consiglieresti alle pallavoliste di oggi?

"Impegnarsi tanto ed avere spirito di sacrificio che poi le soddisfazioni arrivano".


Il Volley Pianengo

Stati seguendo qualche squadra in particolare? Come vedi l'attuale panorama del volley cremasco?

"Il Volley 2.0 lo seguo spesso. Coach Moschetti, oltre ad essere stato mio allenatore e mi ha permesso di migliorare, è anche il mio datore di lavoro. Negli anni ha fatto un lavoro incredibile portando delle ragazze del territorio, aggiungendo qualche innesto da fuori, sino alla B1. Stanno facendo delle ottime cose. Anche nel territorio ci sono molte realtà che sono cresciute ed hanno raggiunto traguardi importanti, spero che questo possa da traino per gli sponsor ed anche per le ragazzine che vogliono iniziare a giocare a pallavolo".

Oltre a Moschetti ci sono stati altri allenatori a cui sei legata in modo particolare?

"Sì. Paolo Reboani, Ivan Maltecca, Mauro Finali, Enrico Mazzola che mi ha forgiato specialmente in ricezione nonostante o cazziatoni che arrivano ogni volta".

Hai, invece, dei rimpianti?

"Dovevo andare a Fano che allora giocava in A2 quando avevo quindici anni. I miei genitori non erano molto propensi all'idea di lasciare casa così giovane ed io non volevo lasciare le compagne di scuola e le compagne di squadra. Con il senno di poi mi sono pentita di non averlo fatto, avrei optato per scelte diverse e la carriera avrebbe preso una piega diversa".

Quali sono state le tue migliori compagne di squadra? Le tue avversarie?

"Tra le compagne sicuramente Daniela Spoldi ed Alessandra Forlani, ma sono tantissime in realtà e a tante sono affezionata. Esempio con Francesca Tonarelli e Simona Pasquinelli, e non solo loro, quando possiamo ci vediamo. Tra le avversarie ricordo il valore di Roberta Luraghi, Valeria Magri, Marta Peruta e Lara Cavagna".

 

 In maglia Crema Volley

 

 

 

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